Il 28
giugno è uscito il nono album in studio dei Black
Keys dal titolo evocativo “Let’s Rock”.Triste
dirlo ma in questo disco ad evocare il rock c’è solo il titolo ed è ovvio che
non basta. D’altronde
che il duo statunitense fosse bollito era già evidente dagli ultimi lavori a
partire dal tanto esaltato “El Camino”.
Bisogna risalire a “Thickfreakness” album
del 2003 per ritrovare il blues destrutturato delle paludi del delta e il suono
garage rock a tratti lo-fi. Il nuovo, è
un disco moscio, dalle sonorità che non graffiano, non mordono ma nemmeno
accarezzano, sembra musica da ascensore d’hotel. Non basta mettere in copertina
una sedia elettrica per dare la scossa. I brani si susseguono noiosi e
arrangiati tutti allo stesso modo, stessi suoni, stesse sequenze, senza
sussulti né idee. La voce è piatta e annoiata, senza soul e non bastano a
tirarla su i cori black. Non pervenuta nemmeno la psichedelia del precedente
album “Turn Blue”. Certo, nel
panorama musicale attuale un disco del genere è più che benvenuto ma non
basta mescolare gli ingredienti per ottenere qualcosa di commestibile. L’album cita
gli Stones in più di un episodio, poi
amalgama boogie, country e rockabilly ma la nostalgia in musica è pari a zero
se non semini il seme della novità e dell’innovazione, il materiale riciclato serve a creare un prodotto nuovo altrimenti meglio incenerirlo. “Shine A
Little Light” brano d’apertura, parte con un intro tipo Gimme Shelter degli Stones segue riffone a’ la White Stripes e poi si
spegne strada facendo. Segue “Eagle Birds”, giro rock and roll stile ZZ Top, stesse chitarre impastate.
“Every Little Things” forse il brano più ispirato, sulle strofe le melodie
riportano a McCartney. “Get Yourself Together”
brano western da cowboy che ballano la Line dance. C’è spazio anche per l’hippie folk
con “Sit Around And Miss You”. “Let’s
Rock” furono le ultime parole di un condannato a morte nello stato del
Tennessee, quello sì un cazzuto gesto rock&roll non questo disco che ci
auguriamo non condanni a morte i Black Keys.
Nino Colaianni
ci avrei giurato che facevano questa fine.... (pasquale boffoli)
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