lunedì 1 luglio 2019

The Black Keys - "Let's Rock"

The Black Keys - "Let's Rock" (Easy Eye Sound/Nonesuch 28 giugno 2019)

Il 28 giugno è uscito il nono album in studio dei Black Keys dal titolo evocativo “Let’s Rock”.Triste dirlo ma in questo disco ad evocare il rock c’è solo il titolo ed è ovvio che non basta. D’altronde che il duo statunitense fosse bollito era già evidente dagli ultimi lavori a partire dal tanto esaltato “El Camino”. Bisogna risalire a “Thickfreakness” album del 2003 per ritrovare il blues destrutturato delle paludi del delta e il suono garage rock a tratti lo-fi. Il nuovo, è un disco moscio, dalle sonorità che non graffiano, non mordono ma nemmeno accarezzano, sembra musica da ascensore d’hotel. Non basta mettere in copertina una sedia elettrica per dare la scossa. I brani si susseguono noiosi e arrangiati tutti allo stesso modo, stessi suoni, stesse sequenze, senza sussulti né idee. La voce è piatta e annoiata, senza soul e non bastano a tirarla su i cori black. Non pervenuta nemmeno la psichedelia del precedente album “Turn Blue”. Certo, nel panorama musicale attuale un disco del genere è più che benvenuto ma non basta mescolare gli ingredienti per ottenere qualcosa di commestibile. L’album cita gli Stones in più di un episodio, poi amalgama boogie, country e rockabilly ma la nostalgia in musica è pari a zero se non semini il seme della novità e dell’innovazione, il materiale riciclato serve a creare un prodotto nuovo altrimenti meglio incenerirlo. “Shine A Little Light” brano d’apertura, parte con un intro tipo Gimme Shelter degli Stones segue riffone a’ la White Stripes e poi si spegne strada facendo. Segue “Eagle Birds”, giro rock and roll stile ZZ Top, stesse chitarre impastate. “Every Little Things” forse il brano più ispirato, sulle strofe le melodie riportano a McCartney. “Get Yourself Together” brano western da cowboy che ballano la Line dance. C’è spazio anche per l’hippie folk con “Sit Around And Miss You”. Let’s Rock” furono le ultime parole di un condannato a morte nello stato del Tennessee, quello sì un cazzuto gesto rock&roll non questo disco che ci auguriamo non condanni a morte i Black Keys.

Nino Colaianni


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